Il viaggio nell'essenziale di Guillaume Rossignol

Testo di Mario Dal Bello

 

Guillaume Rossignol, Oltre il tempo. È il titolo della rassegna del pittore parigino a Mompeo, in Sabina, fino al 19 settembre. Poesia della natura.

È certo singolare Rossignol, classe 1971, dal 2005 con la famiglia in Sabina, dopo gli studi a Parigi, Firenze e in Ungheria. Lontano dal mondo del commercio artistico, dalla gloria facile. Nelle sue opere si potrà parlare di ricordi degli Impressionisti, di Leonardo, dei Veneti rinascimentali. Ma l’esposizione al castello Orsini Naro delinea già nel titolo “Oltre il tempo” la personalità di un artista che va oltre gli influssi altrui per essere sé stesso dirlo e dirlo con chiarezza.

Il suo è un linguaggio piano, denso, allusivo. Alberi, vallate, ritratti: sono visioni o esplorazioni? Sono entrambe le cose e molto di più. Sono visione, incantamento, viaggio nell’essenziale, fascino del mistero. Nel meraviglioso albero d’ulivo che si sfrange e quasi si liquefà al vento notiamo la pittura di macchia, acquerellata che dissolve le forme per cavarne l’essenziale.

Nei ritratti che emergono dall’ombra oppure da un disegno ombreggiato cogliamo l’umanità. Nelle mani di Guillaume o meglio nel suo pennello cogliamo di fatto una autentica spiritualità della natura, nel senso che Rossignol individua la corrente vitale che attraversa la creazione – uomini e donne compresi -e la eleva trasfigurandola nella luce. Di qui la morbidezza densa nel modellato dei visi ma anche nei panorami che fa ricordare – non a caso – il mondo di Giorgione. Al grande pittore veneto Rossignol si avvicina per la delicatezza, l’amore per le tinte sfumate, il senso di qualcosa che va oltre il tempo. È un incantamento quest’arte che sembra nutrirsi di infinito, e di musica. E suscita ammirazione la scelta di vivere lontano dal frastuono cittadino o della celebrità – anche se le sue opere sono in giro per il mondo – per concentrarsi su quella parola che forse esprime al meglio chi sia Guillaume: poesia.

Tutti in fondo siamo poeti o lo siamo stati nell’infanzia o potremmo esserlo se ritroveremo la voglia di stupirci. Perché chi si stupisce, regna. Rossignol regna con lo sguardo trasparente su ciò che lo circonda, e perciò crea qualcosa di puro che va oltre il tempo. Da non perdere.

Fonte: Città Nuova

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